mercoledì, novembre 22, 2006

 

Come funziona l'antifurto per la casa.

Un sistema d'allarme è un dispositivo che ha il compito di rilevare ogni tipo d'intrusione all'interno di un ambiente da individui non autorizzati a farlo, e una volta rilevato ciò sia in grado di avvertire chi di dovere e nel modo più adeguato.

L'impianto antifurto purtroppo non può intervenire in alcun modo nei confronti dell'intruso, è quindi di fondamentale importanza avere dei buoni sistemi di segnalazione allarme che possano indurre il malintenzionato alla fuga o che, in caso contrario, possano far giungere nel minor tempo possibile qualcuno in grado di farlo. Spesso nella progettazione di un impianto antifurto ci si sofferma parecchio sulla qualità e il numero di sensori allarme, trascurando poi gli attuatori d'allarme, una semplice sirena allarme ormai non è più sufficiente per spaventare un ladro o un malintenzionato, in quanto sempre più spesso sono loro i primi a saperla disattivare in poco tempo, è quindi bene saper progettare non solo i sistemi di rilevazione, ma anche gli attuatori dell'allarme, utilizzando ad esempio più sirene o dei dispositivi d'allarme telefonici.

Il cuore dell'impianto antifurto è la centralina d'allarme, tutti gli altri dispositivi fanno capo ad essa, si occupa dell'alimentazione ed è la sede della memoria di programmazione dell'impianto antifurto.

I dispositivi che si occupano di rilevare l'intrusione vengono denominati sensori allarme o rilevatori, e possono essere sensori volumetrici (cioè in grado di rilevare la presenza di un essere umano o similare all'interno dell'ambiente) o sensori perimetrali (cioè tengono sotto controllo solo il perimetro dell'ambiente e un'eventuale oltre passaggio di questo).

La centralina d’allarme può poi essere interfacciata con dei dispositivi che ne permettano la gestione a distanza. Questa in genere può avvenire tramite una chiave elettronica, un radiocomando o una tastiera.

Esistono anche centrali allarme che permettono la gestione da remoto, danno in pratica la possibilità di controllare telefonicamente, o tramite modem, lo stato della centrale e dei sensori allarme e in caso d'allarme comunicano anche quale sensore allarme lo ha fatto scattare. Alcune di queste danno persino la possibilità di inserire o disinserire l'impianto antifurto tramite telefono o di effettuare un ascolto ambientale.

Come già detto, un ruolo fondamentale nell' impianto antifurto lo ricoprono gli attuatori, questi hanno il compito, nel momento in cui ricevono il segnale dalla centrale d’allarme, di comunicare, nel più breve tempo possibile e nel modo più diretto e sicuro, l'avvenuto allarme. Al giorno d'oggi come attuatori si utilizzano sirene e combinatori telefonici. Le prime hanno il compito di far capire all'intruso che la sua presenza è stata rilevata e di attirare l'attenzione di chi si trova nelle vicinanze, mentre il combinatore telefonico è un dispositivo che all'allarme, utilizzando la linea telefonica, chiama dei numeri preimpostati e ripete il messaggio registrato all'installazione, dando la possibilità di avvertire anche chi al momento non può sentire le sirene.

La centrale d'allarme è il dispositivo attraverso cui si attiva e disattiva l'impianto antifurto, è possibile inoltre parzializzarlo, cioè fare in modo che alcuni ambienti siano protetti e altri no. E' la centrale che, nel momento in cui scatta l'allarme, in base a com'è stata programmata, decide quali attuatori allarme attivare e per quanto tempo, inoltre è adibita alla memorizzazione degli eventuali allarmi avvenuti e delle anomalie.

Le centrali d’allarme più classiche sono quelle a filo, vale a dire che hanno un cavo che va ad ogni sensore allarme e ad ogni dispositivo, attraverso il quale portano l'alimentazione e ritorna il segnale d'allarme. Ci sono poi delle centrali d’allarme via radio, queste ricevono i segnali d'allarme tramite un segnale radio e i sensori allarme sono alimentati a pile, il grosso vantaggio di questi dispositivi si ha quando bisogna installare un impianto antifurto in un luogo dove non esiste predisposizione per il passaggio dei cavi, un impianto antifurto via radio completo necessita della posa di pochissimi cavi: uno per l'alimentazione e uno per ogni attuatore allarme, indipendentemente da quanto grande sia l'impianto antifurto e quanti sensori allarme siano presenti.

Un parametro fondamentale nella scelta di una centrale d’allarme è il numero di zone, l'ideale sarebbe avere una zona per ogni sensore allarme installato, quando questo non è possibile bisogna allora cercare di ottimizzare le zone, in modo tale, ad esempio, da raggruppare sotto un'unica zona quei sensori allarme che per certo non ci sarà mai necessità di escludere, o che se verranno esclusi lo saranno tutti assieme (ad esempio tutti i contatti alle finestre), in modo da poter gestire meglio quei sensori allarme di cui di tanto in tanto si potrebbe verificare la necessità dell'esclusione.

Altro fattore importante nella scelta del numero di zone sono i possibili falsi allarmi, in tale eventualità, infatti, la centralina allarme riconoscerà e memorizzerà su quale zona è avvenuto l'allarme, ma se dovessero esserci troppi sensori allarme collegati assieme, risulterebbe molto problematica individuazione del sensore allarme guasto. A questo proposito è bene far notare che, escludendo i falsi allarmi dovuti a sviste da parte di chi utilizza l'impianto antifurto, è molto più probabile un falso allarme generato da un sensore volumetrico piuttosto che da un sensore perimetrale (barriere escluse), e che data la semplicità di questi (contatti magnetici e switch hanno infatti un principio di funzionamento molto semplice), l'individuazione di un eventuale guasto risulta sicuramente più difficile sui sensori volumetrici.

I sensori allarme sono gli occhi e le orecchie dell'impianto d'allarme, sono sempre attivi, anche ad impianto antifurto disattivato, e inviano continuamente alla centrale ogni loro individuazione. I sensori allarme si dividono in due grandi categorie, volumetrici o perimetrali. I primi sono in grado di rilevare la presenza di qualcuno all'interno di un ambiente, i secondi rilevano l'oltrepassaggio dei confini della zona da proteggere, il perimetro appunto.

I sensori volumetrici più diffusi sono gli infrarossi passivi, questi sono sensibili alla luce infrarossa e riescono quindi a rilevare il movimento di un qualsiasi corpo che ne emetta in quantità superiore all'ambiente in cui è inserito (quindi tutti i corpi con una temperatura maggiore di quella ambientale).

Gli sensori infrarossi non sono in grado però di distinguere se ciò che emette la luce infrarossa è un corpo avente una massa o una semplice corrente d'aria, sono quindi sconsigliati negli ambienti in cui è presente un sistema di riscaldamento ad aria, condizionamento o ambienti non chiusi ermeticamente (ad es. basculanti nei garage). Per ovviare a questo ci sono le doppie tecnologie, questi sono sensori allarme che associano la rilevazione dell'infrarosso alla rilevazione di una microonda, se a rilevare l'allarme è uno solo dei due sensori l'allarme non viene trasmesso alla centrale. Dal momento che il sistema di rilevazione della microonda permette di analizzare i movimenti delle masse all'interno dell'ambiente, l'associazione dei due sensori allarme permette di avere la certezza che se scatta l'allarme può essere stato solo perché si è mosso un corpo avente una massa corporea discreta e con una temperatura differente da quella ambientale.

Esistono poi parecchie versioni di entrambe i sensori allarme, ma qui ci limiteremo a segnalare quelli con antiaccecamento e quelli immuni agli animali. I primi sono sensori che vanno in allarme anche qualora dovessero essere coperti o mascherati con della vernice, mentre i secondi sono sensori allarme che grazie ad una lente particolare non rilevano animali con massa inferire ai 30/35 Kg, da segnalare è però che questi ultimi hanno anche una sensibilità ridotta rispetto ai sensori allarme tradizionali.

I sensori allarme perimetrali sono quelli addetti al controllo dei limiti dell'ambiente, il sensore perimetrale più classico è il contatto magnetico, un dispositivo composto da un relè reed e una calamita, quando questa si allontana dal relè il sensore segnala l'allarme, vengono utilizzati su porte e finestre, la calamita viene fissata sulla parte in movimento e all'apertura della porta ne viene subito data segnalazione.

Altro sensore perimetrale molto utilizzato è lo switch, questo sensore perimetrale è composto da un cordino che, fissato sull'ultima stecca della tapparella, si svolge e riavvolge in base ai suoi movimenti e tutte le volte che il cordino è costretto a muoversi scatta l'allarme. Questo sensore perimetrale è molto comodo in quanto permette ad esempio di stare in una stanza con la finestra aperta e la tapparella sollevata di 10/15cm dal pavimento, se qualcuno volesse provare ad entrare sarebbe costretto ad alzare la tapparella e a far scattare l'allarme.

Esistono poi dei dispositivi denominati attivi, questo perché anziché aspettare la rilevazione dell'allarme, i sensori allarme trasmettono continuamente un segnale ad un ricevitore, (a luce infrarossa o microonde) e vanno in allarme quando qualcuno attraversa il loro campo di trasmissione, sono le cosiddette barriere.

Le barriere nate inizialmente per la difesa di grandi aree come capannoni, campi, giardini o istituti di reclusione, ma negli ultimi tempi se ne trovano in commercio di adattate anche all'uso civile, sensori allarme con portata di pochi metri e ingombro minimo, ideali per la protezione esterna di finestre, porte finestre, lucernai e affini.

Esistono poi sensori allarme particolari che non rientrano in queste due grandi categorie, in quanto nascono per la protezione di un singolo elemento e non di una parte dell'ambiente.

Questi sono sensori allarme che, grazie all'utilizzo di un microfono, sono in grado di rilevare la rottura di un vetro (es. una finestra o la vetrina di un negozio), oppure il tentativo di sfondamento di un muro o di una cassa forte, anche con mezzi particolari come carotatrici, martelli pneumatici o flessibili. Altri invece sono studiati appositamente per alcuni oggetti, ad esempio per la protezione di opere d'arte dal sollevamento, o di quadri dal distaccamento dal muro.

Un sistema antifurto è un senso grande assicurare la protezione supplementare per la vostra sede. Ci è abbondanza delle opzioni disponibili per voi per accertare la vostra sicurezza domestica. Proteggere la vostra famiglia con un sistema antifurto casa che salvaguarderà valuables preziosi e la gente che amate.
Fonte www.safetal.com

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